domenica 19 settembre 2010

Porto turistico a Riva Trigoso

Non so chi abbia avuto la pensata di mettere in giro questa voce.

Qualcuno mi spiega a che serve? In Liguria ogni golfo ha un approdo, possibile che sia così necessario rovinare una baia ancora intatta come quella rivana? A Sestri Levante c'è un porto, così come a Lavagna, Rapallo, Santa Margherita e Camogli. A parte deturpare un luogo paesaggistiacamente spettacolare, quale benefici darebbe? Tre posti di lavoro? A fronte di inquinamento, cementificazione, impossibilità di accedere all'arenile da parte di tutti. Senza contare che costruire una struttura in mare, significa, oltre che spendere del denaro, cambiare il corso delle correnti. A molti questa voce non dice nulla, ma uno studio banale delle strutture potrebbe portare ad un'erosione dell'arenile, o alla creazione di spiagge in zone fino ad ora in erosione. 
Vorrei prendere chi ha queste idee, e chiedergli quali interessi personali abbia, perchè Riva non ha davvero bisogno di un porto turistico per rilanciarsi!

Federalismo fiscale o.....


Ieri mi hanno dato questo volantino.

Analizziamolo un po' assieme perchè è inquietante.


Non voglio dire che ciò che è stato ciclostilato sia falso, ma desidero esprimere e condividere con voi qualche perplessità.

Passare i beni demaniali ad un ente più piccino come le regioni, di per se potrebbe non essere un concetto sbagliato. Ma il problema è che in questi ultimi anni, regioni, province e comuni sono stati economicamente dissanguati da una politica decentrativa (scaricabarile) da parte dello stato centrale. Gli enti locali non riescono a far fronte alle normali necessità, come assistenza anziani, rifacimento strade, perchè i soldi non ci sono. Teniamo a mente questa osservazione.

Spiagge, fiumi, laghi e i comuni più piccoli come li gestiranno avendo due persone in organico? Se avranno dei soldi da parte appalteranno ad una ditta privata la pulizia, la gestione, diversamente, sarà il degrado. Ma in quest'ultimo caso ci sarebbe la sommossa dei cittadini. Quindi la soluzione sarà quella di accendere mutui per pagare aziende che si occupino di tenere tutto in ordine, dando in garanzia beni comunali/provinciali/regionali, che passeranno ovviamente in mano ai privati entro breve tempo.
Un modo elegante per togliere ai cittadini la "res" pubblica.

Ah che bello leggere che le ferrovie, i beni artistici ed archeologici passeranno in mano agli enti più poveri. E come gestiranno tutte queste cose? Perchè sul volantino non si scrive a chiare lettere come ad esempio i treni espletino un servizio non all'altezza e che se le casse saranno ancor più vuote si arriverà al collasso? Trenitalia cederà alle regioni il proprio personale con la classica formula delle scatole, i dipendenti si troveranno improvvisamente in esubero, ma il lavoro sarà sempre il medesimo. Risultato la paralisi ed un servizio scandente. Perchè non c'è scritto tutto questo? Nessuno ne parla? E gli aereoporti?
Io posso valorizzare una cosa se ho i fondi necessari, diversamente o la lascio al degrado più totale sperando che resti in piedi da sola, o la alieno ad un privato. E guarda caso ecco arrivare le scappatoie.....

"L'idea è di far fruttare questo patrimonio, affidandolo a chi ne ha gli strumenti..." si legge alla seconda pagina. Ma cosa significa? Si parla di teoria e non di realtà. Prendete il Comune di Genova. Quante società ha in difficoltà economiche? Sportingenova, Ami? Create per valorizzare, ma di fatto fallite per mancanza di denaro per mettere in moto gli strumenti di cui si parla. E i comuni più piccoli?

E ci vuole il federalismo demaniale per chiedere affitti maggiori a chi paga cifre irrisorie ci concessione o affitto? Ma questa è una barzelletta! Sarà forse perchè negli anni questi beni sono stati concessi con troppa sufficienza grazie alle solite conoscenze all'italiana?

Ma ecco alla fine della seconda pagina la parolina magica "agli enti territoriali che li chiedono, affinchè vengano valorizzati ed eventualmente venduti". Bisogna aggiungere altro? Privatizzare, privatizzare, privatizzare. Non è il concetto che è sbagliato, ma se io pago un monte di tasse per avere dei servizi pubblici che non vengono erogati ed in più concedi tutto ai privati qualcosa non va. Anche perchè quest'ultimi giustamente tenderanno a guadagnare sugli investimenti. Quindi io cittadino avrò un maggior costo. Se le tasse restano invariate, avrò maggiori uscite a fronte delle medesime entrate. Chiaro?

Ah i paletti...se sono come i limiti di velocità o tutti gli altri divieti italiani, stiamo sicuri!

Il meglio arriva dal paragrafo "Percorso di valorizzazione". Ma se io Provincia, Regione, Comune, non ho i soldi per piangere che me ne faccio di una caserma dismessa? Risulta essere un aggravio alle casse esangui.

"Una clausola del decreto impedirà agli enti locali in dissesto finanziario di svendere i beni attribuiti per ripianare i debiti". Praticamente una doppia fregatura. Ma si potrà sempre decidere di cambiare la destinazione d'uso dei terreni, delle spiagge, delle caserme dismesse. Quindi via alla cementificazione selvaggia, perchè il mattone è l'unico investimento sicuro. Il mio non è disfattismo, ma realismo, basta guardare la storia, per capire dove stiamo andando.

"La dismissione potrà comunque avvenire soltanto dopo l'accertamento da parte dell'Agenzia del Demanio o del Territorio che i prezzi di vendita siano congrui ai valori di mercato". E allora possono vendere tutto...ma a chi vanno i soldi? E perchè poi un privato dovrebbe comprare una caserma dismessa "ad esempio" o un altro servizio che è comunque in passivo? Attraverso questo concetto quante cose pubbliche verranno alienate? Tra quanto gli ospedali diverranno completamente privati?

Io ne ho tratto le mie conclusioni, voi riflettete. Non desidero orientare il voto, neppure dare contro alla Lega Nord. Desidero che questo sia una libera riflessione su un volantino che forse andava scritto con meno entusiasmo e più concretezza.

Riflettiamo sul fatto che ci governa (ma anche chi sta all'opposizione) è spesso al centro di scandali, mentre invece dovrebbero essere persone integerrime. La mia preoccupazione è forte, perchè temo che gli organismi di controllo diverrano parenti stretti degli acquirenti.