Sono passati un po' di giorni dall'alluvione, ma vorrei condividere con voi la mia testimonianza.
Il primo pensiero è stato quello di passare il pezzo che leggete sotto ad un quotidiano genovese per il quale collaboro, ma come al solito, devono aver considerato spazzatura questo lavoro per dare spazio ad articoli MOLTO, ma MOLTO più interessanti. (Potrei citarvi altri frangenti in cui ho passato delle notizie e sono stato anche insultato e vedere la stessa giorni dopo in prima pagina su altri giornali).
Le prime avvisaglie che per la stazione di Genova Brignole sarebbe stata una giornata più difficile delle altre lo si è evinto all’arrivo delle prime gocce di pioggia. Il nuovo atrio, inaugurato da poco, risultava già allagato con i bagni difficilmente accessibili date le venute d’acqua alte almeno tre centimetri. Grazie al solerte intervento di alcuni addetti della cooperativa che opera in stazione, il problema veniva tamponato. In quel frangente ci si domandava cosa sarebbe avvenuto in caso di un’ulteriore intensificazione della precipitazioni. Di certo uno problema marginale a fronte di tutto quello che è successivamente avvenuto, ma un campanello d’allarme che mette in risalto qualche pecca su un lavoro appena consegnato.
I minuti successivi all’interruzione della linea in direzione levante sono stati infernali per le migliaia di persone che attendevano con ansia di tornare alla propria dimora. I viaggiatori si sono trovati di fronte al solito caos delle ferrovie italiane. Nessuna indicazione utile per capire su quale treno si potesse prendere posto e soprattutto nessun suggerimento sui presunti tempi di ripristino della linea. Inutili, per non dire deleteri i continui annunci automatici che declamavano ritardi, soppressioni, cambi di binario a ciclo fastidiosamente continuo, quando in realtà tutti i convogli erano praticamente fermi. Confusione su confusione perché l’automatismo andava fermato per evitare che le persone camminassero ovunque attraversando più volte avventatamente i binari temendo di perdere qualche treno in partenza. L’effetto “gregge impazzito” avrebbe potuto creare parecchi pericoli.
L’episodio gravissimo è stato la lentezza con cui i responsabili hanno avvisato per mezzo altoparlante i passeggeri di evacuare atrio e sottopassaggi. Il torrente Bisagno aveva già scaraventato auto e litri d’acqua davanti alla stazione. Il pericolo era concreto, ma l’annuncio di tenersi lontani dalle zone alla stessa quota dell’acqua che stava inondando Borgo Incrociati e vie limitrofe è giunta con pericoloso ed inspiegabile ritardo.