Il Tigullio offre pochissime
opportunità di lavoro e data la crisi imperante le poche realtà andrebbero
aiutate nello sviluppo. Nessun incentivo economico, sia chiaro, ma gli enti
locali, dovrebbero intervenire per rendere più accessibili le realtà
impiegatizie nel nostro comprensorio. L’Arinox di Riva Trigoso è un’azienda
all’avanguardia nel settore dell’acciaio inossidabile di precisione, impiega
circa duecento dipendenti ed esporta prodotti in tutto il mondo.
Pur essendo situata non distante
dallo snodo autostradale di Sestri Levante e a pochi passi dalla stazione di
Riva Trigoso, le merci sono costrette a transitare con Tir sulla via Aurelia ed
infilarsi nello scosceso sottopasso ferroviario per entrare nell’area
aziendale. Gli autisti sono costretti a manovre rocambolesche, da veri funamboli del volante, giacchè le dimensioni
dell’imbocco e la ripidità della discesa impongono ai bisonti della strada
sgasate furiose e manovre al pelo per non cozzare contro pareti o restare
appesi con la motrice sollevata. In questi pericolosi frangenti si formano
colonne di auto e moto tutte impazienti di transitare. Il buon senso ed anche
una dose di fortuna, hanno fatto sì che non sia ancora accaduto nulla di grave,
ma il fatto stesso che i camion, per immettersi nella viabilità ordinaria
debbano percorrere alcuni metri contromano, la dice lunga sulla pericolosità e
sulle difficoltà che insistono in quella zona. Fino ad ora non si è notata traccia di provvedimenti.
Nonostante tutto alcune soluzioni sarebbero
semplici dal punto di vista teorico. Un sovrappasso ferroviario ovvierebbe a
questo genere di problematiche, velocizzando l’ingresso e l’uscita della merci.
Un’altra idea potrebbe essere quella di
sfruttare al meglio i binari che transitano adiacenti la fabbrica. Il problema
organizzativo coinvolgerebbe anche il gestore della rete ferroviaria e prevedrebbe
la rinascita di uno stazione, quella di Riva, fin troppo abbandonata,
nonostante sia in una posizione strategica sia per l’Arinox che per Fincantieri
oltre che dotata di parecchi binari inutilizzati. Eppure un tempo, quando le strategie di
mercato non erano fatte al computer, ma pianificate con fogli, queste strutture
risultavano essere efficienti. Che sia il caso di fare un passo indietro e
tornare al passato sfruttando l’esistente?
Ringrazio sentitamente un noto quotidiano locale, per non aver
neppure preso in considerazione questo pezzo. Chiaramente era molto più importante riportare le fondamentali
esternazioni di qualche politico o la scivolata sul marciapiede di
qualche anziana. Scelte opinabili che rispetto, ma non condivido.