sabato 18 aprile 2009

Sarà vero?

Copio ed incollo. Non sono certo che lo abbia scritto realmente il firmatario, quindi non me ne assumo alcuna responsabilità. Tuttavia avrei voluto digitare io tutto quello che questa persona ha messo in luce!
""MA IO PER IL TERREMOTO NON DO NEMMENO UN EURO..." (di Giacomo Di Girolamo, redattore del Giornale di Sicilia)



Scusate, ma io non dar neanche un centesimo di euro a favore di chi raccoglie fondi per le popolazioni terremotate in Abruzzo. So che la mia suona come una bestemmia. E che di solito si sbandiera il contrario, senza il pudore che la carit richiede. Ma io ho deciso. Non telefoner a nessun numero che mi sottrarr due euro dal mio conto telefonico, non mander nessun sms al costo di un euro. Non partiranno bonifici, n versamenti alle poste. Non ho posti letto da offrire, case al mare da destinare a famigliole bisognose, n vecchi vestiti, peraltro ormai passati di moda.

Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei calciatori, alle testimonianze dei politici, al pianto in diretta delpremier. Non mi hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette no stop, le scritte in sovrimpressione durante gli show della sera. Non do un euro. E credo che questo sia il pi grande gesto di civilt, che in questo momento, da italiano, io possa fare.

Non do un euro perch la beneficienza che rovina questo Paese, lo stereotipo dellitaliano generoso, delpopolo pasticcione che ne combina di cotte e di crude, e poi per sa farsi perdonare tutto con questi slanci nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di questa Italia. Non voglio che si perdoni pi nulla. La generosit, purtroppo, la beneficienza, fa da pretesto. Siamo ancora l, fermi sullorlo delpozzo di Alfredino, a vedere come va a finire, stringendoci luno con laltro. Soffriamo (e offriamo) una compassione autentica. Ma non ci siamo mossi di un centimetro.

Eppure penso che le tragedie, tutte, possono essere prevenute. I pozzi coperti. Le responsabilit accertate. I danni riparati in poco tempo. Non do una lira, perch pago gi le tasse. E sono tante. E in queste tasse ci sono gi dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile. Che vengono sempre spesi per fare altro. E quindi ogni voltala Protezione Civile chiede soldi agli italiani. E io dico no. Si rivolgano invece ai tanti eccellenti evasori che attraversano leconomia delnostro Paese.
E nelle mie tasse c previsto anche il pagamento di tribunali che dovrebbero accertare chi specula sulla sicurezza degli edifici, e dovrebbero farlo prima che succedano le catastrofi. Con le mie tasse pago anche una classe politica, tutta, ad ogni livello, che non riesce a fare nulla, ma proprio nulla, che non sia passerella.

C andato pure il presidente della Regione Siciliana, Lombardo, a visitare i posti terremotati. In un viaggio pagato come tutti gli altri da noi contribuenti. Ma a fare cosa? Ce nera proprio bisogno?
Avrei potuto anche uscirlo, un euro, forse due. Poi Berlusconi ha parlato di new town e io ho pensato a Milano 2 , al lago dei cigni, e al neologismo: new town. Dove lha preso? Dove lha letto? Da quanto tempo laveva in mente?

Il tempo deldolore non pu essere scandito dal silenzio, ma tutto deve essere masticato, riprodotto, ad uso e consumo degli spettatori. Ecco come nasce new town. E un brand. Come la gomma delponte.

Avrei potuto scucirlo qualche centesimo. Poi ho visto addirittura Schifani, nei posti delterremoto. Il Presidente del Senato dice che in questo momento serve lunit di tutta la politica. Evviva. Ma io non sto con voi, perch io non sono come voi, io lavoro, non campo di politica, alle spalle della comunit. E poi mentre voi, voi tutti, avete responsabilit su quello che successo, perch governate con diverse forme - da generazioni - gli italiani e il suolo che calpestano, io non ho colpa di nulla. Anzi, io sono per la giustizia. Voi siete per una solidariet che copra le amnesie di una giustizia che non c.

Io non lo do, leuro. Perch mi sono ricordato che mia madre, che ha servito lo Stato 40 anni, prende di pensione in un anno quasi quanto Schifani guadagna in un mese. E allora perch io devo uscire questo euro? Per compensare cosa? A proposito. Quando ci fu il Belice i miei lo sentirono eccome quel terremoto. E diedero un po dei loro risparmi alle popolazioni terremotate.

Poi ci fu lIrpinia. E anche l i miei fecero il bravo e simbolico versamento su conto corrente postale. Per la ricostruzione. E sappiamo tutti come andata. Dopo lIrpinia ci fu lUmbria, e San Giuliano, e di fronte lo strazio della scuola caduta sui bambini non puoi restare indifferente.

Ma ora basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima?
Hanno scoperto, dei bravi giornalisti (ecco come spendere bene un euro: comprando un giornale scritto da bravi giornalisti) che una delle scuole crollate a LAquilain realt era un albergo, che un tratto di penna di un funzionario compiacente aveva trasformato in edificio scolastico, nonostante non ci fossero assolutamente i minimi requisiti di sicurezza per farlo.

Ecco, nella nostra citt, Marsala, c una scuola, la pi popolosa, lIstituto Tecnico Commerciale, che da 30 anni sta in un edificio che un albergo trasformato in scuola. Nessun criterio di sicurezza rispettato, un edificio di cartapesta, 600 alunni. La Provincia ha speso quasi 7 milioni di euro daffitto fino ad ora, per quella scuola, dove per dirne una nella palestra lo scorso Ottobre caduto con lo scirocco (lo scirocco!! Non il terremoto! Lo scirocco! C una scala Mercalli per lo scirocco? O ce la dobbiamo inventare?) il controsoffitto in amianto.

Ecco, in quei milioni di euro c, annegato, con gli altri, anche leuro della mia vergogna per una classe politica che non sa decidere nulla, se non come arricchirsi senza ritegno e fare arricchire per tornaconto.
Stavo per digitarlo, lsms della coscienza a posto, poi al Tg1 hanno sottolineato gli eccezionali ascolti delgiorno prima durante la diretta sul terremoto. E siccome quel servizio pubblico lo pago io, con il canone, ho capito che gi era qualcosa se non chiedevo il rimborso delcanone per quella bestialit che avevano detto.

Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa succede a me. Voglio solo uno Stato efficiente, dove non comandino i furbi. E siccome so gi che cos non sar, penso anche che il terremoto il gratta e vinci di chi fa politica. Ora tutti hanno lalibi per non parlare daltro, ora nessuno potr criticare il governo o la maggioranza (tutta, anche quella che sta allopposizione) perch c il terremoto. Come l11 Settembre, il terremoto e lAbruzzo saranno il paravento per giustificare tutto.

Ci sono migliaia di sprechi di risorse in questo paese, ogni giorno. Se solo volesse davvero, lo Stato saprebbe come risparmiare per aiutare gli sfollati: congelando gli stipendi dei politici per un anno, o quelli dei super manager, accorpando le prossime elezioni europee al referendum. Sono le prime cose che mi vengono in mente. E ogni nuova cosa che penso mi monta sempre pi rabbia.

Io non do una lira. E do il pi grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno. Perch rivendico in questi giorni difficili il mio diritto di italiano di avere una casa sicura. E mi nasce un rabbia dentro che diventa pianto, quando sento dire in Giappone non sarebbe successo, come se i giapponesi hanno scoperto una cosa nuova, come se il know how del Sol Levante fosse solo un esclusiva loro. Ogni studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le costruzioni. Glielo fanno dimenticare allatto pratico.

E io piango di rabbia perch a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della televisione non c neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi. Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia.
Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso.
Come la natura quando muove la terra, daltronde.


Giacomo Di Girolamo"

venerdì 17 aprile 2009

ti chiederai

Bravo, sei capace di criticare tutto e tutto, ma poi in pratica che fai?
Prima di tutto prova tu a scrivere le medesime cose, secondariamente, se mi seguirai scoprirai il resto! :D

Dirigenti, quadri e capetti

Ogni fine mese finalmente si arriva a definire le gerarchie: il campo prende 10, il sottocapo prende 8, e i capetti 5 gli altri 0.01. Ora vi siete chiesti come mai stia dilagando la moda di sequestrare i grandi manager?
La risposta è semplice. Se sei in alto in un organigramma è perchè devi avere competenze e responsabilità. Quindi il lavoro, la vita di tutti quelli che stanno sotto dipende dal "capo". Nei momenti normali il vertice si defila e non va bene, nei momenti difficili va ancora peggio. Perchè i lavoratori vengono licenziati senza troppe remore e la medesima azienda in difficoltà concede delle laute mance per l'uscita di scena ai manager. Ma come??? Portano alla crisi un'azienda e vengono premiati????
Permettete che ci sia più di uno che si incazzi? Permettete che ci sia più di uno che non capisca?

La disinformazione passo dopo passo

Non è giusto attaccare ad armi spianate giornali, radiogiornali o Tg. Bisogna guardarli, osservarli e scrutarli bene. Ma non per questo è necessario credere a quello che gli occhi riportano. Anzi è il caso di spalancarli bene, di osservare con il necessario distacco. L'utilità di tutto questo è nello scovare le notizie interessanti, valutare i "comunicati stampa" dei politici e frivolezze varie.
Sulla STAMPA di qualche giorno fa c'erano due pagine dedicate ad un settore che è in grande crescita in Italia (non sto parlando della povertà ), ma delle armi e dai suoi derivati. Non è un attacco contro chi lavora in quel settore, ma lo è nei confronti di chi fa passare inosservata la cosa. Non era forse il caso di informare la nazione di questa cosa che forse non ci renderebbe orgogliosi? No, meglio sapere di Amici, del Grande Fratello e tante altre leggerezze.
Ma questi sono i fatti e forse più di uno si era già posta questa domanda. Il passo successivo è chiedersi il perchè ci sia questo ostracismo. Credo sia il caso di indagare su chi gestisca ovvero abbia in mano le società che costruiscano armamenti bellici. Ovviamente come semplice cittadino della repubblica non ho accesso a queste informazioni.
Sono pronto però a scommettere che nei vari CDA o partecipazioni azionarie ci siano le medesime persone che possiedono altre aziende di spicco. Non sono Beppe Grillo, non ho i sui tre avvocati, guadagno come il suo criceto, e i mezzi che ha lui per me sono fantascienza.
Non sono qui per concorrere con lui, al limite, per certe cose potrei supportarlo, su altre dissentire.
Tuttavia è giusto svincolarsi dal pensiero imposto alla massa ed iniziare a porsi tante, ma tante domande!

Chi ben comincia.....

Ho creato questo blog con un solo proposito: dire quello che non mi va!
Non posso urlarlo nelle piazze, non mi è permesso sovvertire il mondo come vorrei, ma ci si prova.
Chiunque mi vorrà aiutare sarà sempre ben accetto!