martedì 22 settembre 2009

la risposta di Vittorio Sabadin

pubblico la risposta pervenutami via mail da parte del giornalista che sentitamente ringrazio.

Grazie per la sua e-mail. Ne sono arrivate molte altre, alcune a favore, altre contro. Ha perfettamente ragione nel sottolineare come l'esplosione dei blog sia dovuta anche alle carenze del giornalismo "tradizionale" che non sempre fa il suo dovere. Le pressioni del potere politico ed economico sono fortissime e la crisi economica non aiuta: l'unica garanzia per la libertà dei giornalisti è che il conto economico dell'azienda nella quale lavorano sia in attivo. Quando qualcuno deve cominciare a pagare i passivi di un giornale, la sua libertà finisce. In questo momento tutti i giornali del mondo sono in passivo.
Ma le carenze attuali non devono fare pensare che il giornalismo non serva più. I giornalisti quando fanno bene il loro mestiere rispondono ad un codice etico, sono tenuti a dire la verità, sono controllati da una gerarchia e puniti quando sbagliano. Un blogger ha scritto che Steve Jobs aveva avuto un infarto e la CNN ha ripreso la "notizia". Non era vero, ma le azioni della Apple sono lo stesso crollate in borsa. A quel blogger non è accaduto nulla. Se la stessa cosa l'avesse fatta un giornalista sarebbe stato licenziato. Esiste ancora la necessità di una informazione corretta, rispettosa delle opinioni di tutti, responsabile e professionale. E' vitale per la democrazia.
Mi permetto di precisare che nessuna parte del mio pezzo si basa su voci. L'intenzione di Obama di intervenire a sostegno dei giornali è stata ribadita dallo stesso presidente in numerose interviste, di cui dà conto il corrispondente da New York Maurizio Molinari nel pezzo che si trova a pagina 12. Nulla di inventato, dunque.
Un cordiale saluto,

Vittorio Sabadin

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