Leggi qui Questo sì che è vero giornalismo!
Parlare di cose che si conoscono profondamente, studiare dall'interno la questione e soprattutto fregarsene delle persone coinvolte. I soggetti, i lavoratori di Aster, grazie anche a questo articoletto meravigliosamente pennellato potrebbero essere mandati a casa.
Chi non conosce le realtà da vicino forse dovrebbe tacere o passare la mano.
Chi pensa e ritiene che il privato possa risolvere i veri problemi dell'Italia forse dimentica alcuni aspetti fondamentali. Questo non vuol dire che privato sia il marcio ed il pubblico tutto perfetto.
Ci sono tuttavia servizi e beni che non possono passare di mano, come la sanità, l'istruzione ed i lavori pubblici primari.
Non devono esistere cittadini di serie A e quelli di serie B. Il servizio pubblico arriva laddove quello privato, non facendo utili, non ha alcun interesse a lavorare. Tutte quelle persone che abitano in periferia le quali comunque pagano tasse, devono poter avere le medesime agevolazioni di quelli che risiedono nei centri abitati più popolosi ed economicamente appetibili.
La grande economia, la lettura dei numeri senza esperienza nel settore inizia ad essere deleteria, così come le persone, che pur non conoscendo la realtà danno in pasto all'opinione pubblica idee, senza vivere direttamente la realta della quale disserta.
Chi opera nel settore pubblico sa bene quanti vincoli deve rispettare per operare, norme di sicurezza, ambiti, orari, contratti. Purtroppo, sempre più spesso, le ditte private si avvalgono di personale assunto a voce, senza contratti seri, senza contributi, spesso con manovalanza non qualificata. Certo, il risparmio è indubbio, ma a che prezzo? Quante sono le morti bianche? Quante sono le evasioni fiscali? Quanti sono gli infortuni sul lavoro che poi paghiamo tutti? Quanti sono i lavori dati in appalto, subappaltati a ditte che poi sono sparite? Quanti soldi sono stati sperperati così senza vedere la fine di un lavoro?
Prima di scrivere certe cose, bisognerebbe riflettere di più, prendere in considerazione non solo dei numeri, ma tutto quello che il paese propone. La libertà di pensiero e stampa non è in discussione. Ma la miopia sì.
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coraggio....parla :)