lunedì 18 ottobre 2010

Lungimiranza (giornalismo d'avanguardia)

       Sono uno come tanti che scrive. Ho questa insana passione, dettata dai 4 in italiano che la mia cara insegnante delle superiori mi ha sempre rifilato (ricordo un "italiano barbarico").
Ieri, mentre stavo scrivendo un pezzo da mandare ad un quotidiano genovese, mi sono chiesto: "perchè uno dovrebbe leggere i miei pezzi?". Così, nelle 32 righe concesse dalla redazione, ho provato ad essere più originale, ironico, sfacciato. Ho trasformato una partita di calcio in pennellate d'allegria, benchè abbia regnato una noia mortale. Sia chiaro, non ho sfornato un capolavoro, e forse non era neppure tanto bello rispetto a quello sperato, ma di certo era diverso.
Stamani acquisto il giornale e che vedo? Il pezzo completamente cambiato, reso anonimo, incolore, triste.
A sto punto ringrazio la redazione!
Ma già che ci sono la ringrazio anche per la notevole lungimiranza. Ho proposto un articolo di pallavolo un mese fa e pur avendolo inviato, non è mai stato giudicato degno di nota. Peccato che sul quotidiano concorrente, sullo stesso argomento sia stato dato ampio risalto giusto sabato.....
Settimana scorsa rileggevo un mio pezzo: cavolo una ripetizione sulla prima riga, che smacco! Sarà stata la stanchezza, sarà stato un attimo di distrazione. Poi riprendo l'originale, quello inviato, e scopro come non vi fosse alcun errore.Chi devo ringraziare? Peccato perchè in calice c'è la mia firma.
Complimenti alla redazione!
Peccato non essere a Milano o in qualsiasi altra regione dove la concorrenza mi avrebbe portato a propormi in altre redazioni (magari con scarso successo...però...).

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